MI PRESENTO
Sono Valentina Saletti, psicologa e psicoterapeuta (OPL nr. 19995). Dal 2016 collaboro con l’IRCCS Centro S. Giovanni di Dio-Fatebenefratelli di Brescia, prima come tirocinante-psicologa e dal 2018 come psicologa-ricercatrice nell’ambito delle demenze. Sono coinvolta in progetti riguardanti principalmente la malattia di Alzheimer.
Privatamente mi occupo di una fascia di età adolescenziale, giovane-adulta/ adulta e terza età. Svolgo valutazioni neuropsicologiche per rinnovo patente e offro supporto a chi si prende cura di persone affette da malattia di Alzheimer.
Offro supporto e sostegno psicologico in diversi ambiti, mi occupo ad esempio di problemi legati all’ansia, stress, depressione, disturbi del comportamento alimentare, disturbo ossessivo compulsivo, terapia di coppia (avvalendomi anche della collaborazione di alcuni colleghi). Sono specializzata in psicoterapia cognitivo-comportamentale, un approccio basato sull’idea che ciascuno di noi cerca di dare senso alle proprie esperienze e a ciò che lo circonda utilizzando la propria “chiave di lettura”. A tal proposito risulta fondamentale comprendere il contesto entro cui ciascuno è inserito, dal punto di vista affettivo, cognitivo e relazionale, per individuare insieme nuove prospettive. Sono socia volontaria di SIPEM (Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza- Regione Lombardia) con cui ho collaborato attivamente durante il primo lockdown di pandemia COVID-19. Mi occupo anche di EMDR e ho conseguito il titolo di practitioner. Si tratta di un approccio terapeutico il cui obiettivo è quello di ridurre l’impatto emotivo di alcune esperienze traumatiche. Spesso infatti il ricordo di tali esperienze viene vissuto come se stesse riaccadendo, rivivendo le stesse emozioni e cognizioni con la medesima intensità. L’EMDR mira a “sbloccare” e desensibilizzare quel ricordo, consentendo il normale processo di elaborazione e riducendone l’impatto sul presente. Ogni percorso di psicoterapia è "costruito" su misura per la persona che si ha di fronte in un’ottica collaborativa e di partecipazione attiva, in cui lo scopo non riguarda solo la riduzione di un disagio attuale, ma anche l’individuazione e il consolidamento delle risorse di ciascuno, che contribuiscono a promuovere un maggior stato di benessere e senso di autoefficacia.